venerdì 19 ottobre 2007

La pioggia






Cavolo, continuando di questo passo scriverò due, massimo tre post l'anno sul mio blog.... Il problema è che la vita pressa da tutte le parti e nn sempre si riesce a fare entrare in una giornata tutto, tutto quello ch si deve fare, ogni cosa che si vuole fare, tutto ciò che si vuole stringere fra le mani.... Ok, viaggio con la testa come al solito, ma ormai, almeno i più fedeli di voi, dovreste averci fatto l'abitudine ;) Cmq, con il fatto che nn scrivo sul mio blog da tanto tempo, avrei così tante cose da raccontare e avvenimenti di cui parlare che, paradossamente, è come se nn sapessi che scrivere, da cosa cominciare... Un vero guaio, già .... Inizierò dall'istante, dall'attimo che era qui e mentre ne scrivevo è gia fuggito via: nn so da voi, ma qua, sulla mia isola, piove a dirotto, è ormai un paio d'ore che dal cielo scuro scuro viene giù un mare d'acqua! Vi chiederete che c'è di tanto strano in tutto questo, in fondo tra un pò saremo in pieno inverno e forse in altre parti del mondo piove esattamente proprio come qui da me, forse nn c'è niente di più naturale come la pioggia, l'acqua: la danone ce lo ricorda ogni giorno in tv che siamo fatti per il 90% d'acqua mentre stiamo li a guardare una tizia che con l'acqua minerale più cara che ci sia in circolazione si fa la doccia!!!! Eppure stasera, come nn mi capitava da quando ero bambina, ho messo il muso attaccato al vetro della finestra, ma proprio così attaccato da sentire il freddo del vetro, da poter sentire quasi il tremore che sul vetro provoca l'incessante picchiettare dell'acqua che scorre, che piove dal cielo e poi scivola giù sui profili di case e palazzi , e scorre ancora senza fermarsi, nelle strade, sul cemento, persino dentro l'anima ( per quelli che a differenza di me nn l'hanno venduto alla tenera età di tre anni per una caramella XD) e così con la faccia contro il vetro ho guardato la pioggia; mi spiego meglio: nn ho guardato pivere, ho guardato la pioggia, l'ho fissata, ne ho scrutata una per una le singole goccie di cui è fatta, le singole dita inconsistenti e cristalline con cui sfiora per un istante, sembra afferrare per un attimo, la terra per poi dissolversi e diventare acqua caduta, acqua che si raccoglie, acqua che tornerà pioggia ma che al momento pioggia nn è più. Credo che qualcuno potrebbe farne un mesterie dell'osservazione della pioggia! Sapete mica ne esiste un solo tipo: ad esempio c'è quella che viene giù a goccioloni grossi grossi, la senti addosso pesante e bastano poche goccie per renderti zuppo, le bastano poche goccie per farti suo. In questi casi, nn so voi, io sono sempre o in motorino in pieno traffico di città, oppure a piedi senza neppure qualcosa che assomigli a un ombrello e lei, la pioggia, come se ne ride, come mi canzona e sembra scorrere più forte quasi canticchiando- tic tac tac tac! Poi c'è la pioggia che quasi nn si avverte, quelle goccie così leggere e delicate che sembrano delle carezze, ecco si, le careze di un amante ignoto: passa un pò di tempo prima che ci si accorga che piove, magari perchè si è tutti presi da qualcosa di "importante" che si sta facendo, ma quando si ce ne accorge, ormai la pioggia ti ha conquistato e nn hai pensiero che per lei! Ancora c'è la pioggia fine, così tagliente che sembra vi stia cadendo addosso una cascata di spilli: io mi agito, mi infastidisco ma nn per la sensazione di bagnato, anzi mi sento infuocare, pizzicare, agitare da un carnefice sconosciuto. E poi c'è la pioggia che mi piace di più: fulmini, lampi, l'acqua che ti sferza, ti sfida, ma ti disseta, ti rinfresca... Beh stasera la pioggia ha cambiato più volte veste e io sono rimasta li, come da bambina, a guardarla e, come da bambina, tristezza e gioia si fondono nel mio sguardo e nella pioggia che cade. Mi è tornata alla mente la frase che ho messo nel biglietto con cui ho invitato gli amici alla mia festa di 18 anni: "ecco l'importante nella vita: aver visto una volta una cosa tanto grande, che ogni altra cosa sia nulla al suo confronto; e anche se si dimenticasse tutto il resto, quella cosa nn si dimentica più". E guardando la pioggia ho continuato a chiedere e pregare di nn dimenticarla, la mia cosa tanto grande, ho implorato la pioggia di nn portarmela via, di nn strapparmi via da lei. Mai.